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giovedì 2 maggio 2013

I giovani con la valigia











Un fenomeno che è in crescita al momento non è il lavoro, ma i giovani emigranti.
Nel 2012 i lombardi che hanno trasferito la propria residenza oltre confine sono stati 13.156, davanti ai  veneti (7456), ai siciliani (7003), ai piemontesi (6134), ai laziali (5952), ai campani (5240), agli emiliano-romagnoli (5030), ai calabresi (4813), ai pugliesi (3978) e ai toscani (3887).
Ma cosa spinge i giovani ad emigrare all' estero, ad abbandonare la propria famiglia e le proprie abitudini?
Sicuramente la mancanza di lavoro ma non solo. 
L' arretratezza culturale la fa da padrone. 
Ma c' è un bisogno particolare che i giovani vanno a ricercare in altri paesi.
La fame!
E non la fame intesa come bisogno fisico, la fame intesa come bisogno culturale.
La sensazione peggiore che l' essere umano possa provare è la mancanza di dignità, la mancanza di qualcosa che non è il lavoro, no il cibo, ma la mancanza di evoluzione, di sviluppo e meritocrazia. 
Ovviamente non voglio dire che tutti vanno via per questo motivo, alcuni emigrano per mantenere la propria famiglia, ma sono in minoranza.
Ma i giovani partono sopratutto in questo momento di grave crisi anche e non solo, anche per la pressione mediatica e la creazione di paura " in parte reale e in parte no" che creano i media.
Il TG1 trasmette tutti i giorni i dati della disoccupazione giovanile, che è sempre in crescita.

I giovani spesso iniziano il loro "tour" emigrante, andando a studiare nelle grandi città del nord o a Roma. Nel 2011 23.000 giovani (dati Istat alla mano), sono andati a studiare al nord.
Questi giovani fruttano al nord una media di 1000 euro al mese, molti laureati poi diventano dirigenti d' impresa al nord, fruttando miliardi al nord Italia, e il sud rimane sempre più giù.
Formare un laureato costa dalle scuole elementari alla laurea circa 300.000 euro, personalmente conosco padri che mantengo i figli a Roma, e c' è chi in 5 anni ha speso 100,000 euro, solo per l' università e il mantenimento fuori città.
Ma se poi si laureano e rimangono a rispondere al telefono o a friggere patate, perchè spendere tutti questi soldi per formarli? domanda "demagogica e idiota" ma reale.

Spesso parlo su internet con molti amici che adesso sono all' estero, e quando gli rivolgo la domanda, "torneresti in Italia?" la maggior parte mi dice, <<solo se la mia famiglia dovesse aver bisogno di me>>.
Queste sono situazione ormai irrimediabili, sono menti fredde, che hanno "assaggiato" il sapore della dignità, dei servizi efficienti, della meritocrazia ecc.. ecc.., e che ormai non possono più separarsene e non immaginano che l' Italia possa migliorare. 

Ma se siamo il secondo paese al mondo per emigrazione un motivo ci sarà.
Abbiamo visto i giovani che emigrano, ma quelli che rimangono in Italia?
A parer mio chi rimane ha più coraggio di chi parte, perchè chi parte risolve il suo problema, è semplice fare la valigia, mettersi tutto alle spalle e andare a trovare "la felicità" all' estero.
Ma se tu rimani, cerchi di risolvere il tuo problema e quello degli altri.
Sicuramente chi rimane si realizzerà lavorativamente più tardi di chi ha fatto il biglietto, ma avrà qualcosa in più di chi emigra.

Personalmente stimo i giovani che vanno all' estero, per una tranche di tempo e che poi tornano, imparano una lingua, imparano una professione, allargano i propri orizzonti e poi tornano, portano qualcosa di diverso che in Italia non c' è.

Le mete più ambite dei giovani italiani che emigrano all' estero sono: Svizzera, Germania, Inghilterra, Australia, Stati Uniti, Canada.
Se prima andavano a fare i muratori o i camerieri, adesso vanno a togliere i posti da direttore di banca, da ricercatore e da ingegneri.
Sempre chi sta fuori parla bene dell' estero, facendoci sognare di emigrare anche a noi. Ma in Italia, abbiamo patrimoni artistici e culturali immensi, che mio malgrado non vengono valorizzati.
Ultimamente sta aumentando un fenomeno, i giovani che si arruolano nelle forze armate i iniziano la carriera militare per la mancanza di lavoro.
Quattro milioni di dipendenti pubblici, 19 milioni di pensionati, mezzo milione di persone che vive di politica sono insostenibili per un Paese senza sviluppo da 15 anni, con un Pil in discesa libera ben prima della crisi del 2008.
Con un ritmo così fino a quando reggerà la nostra nazione? 

Perchè i giovani non fanno una rivoluzione?
Perchè i giovani sono distratti dalle trasmissioni e dalle serie TV demenziali, ma non solo, alcuni giovani galleggiano alla crisi con un bel contratto CO.CO.CO oppure CO.CO.PRO. a 800 euro al mese, da 10 anni di precarietà stando alcuni mesi senza lavorare. Alcuni giovani stanno bene con 400 euro al mese al call center.
E quindi magari poi non si pensa, distratti dalle tv di regime, a fare una bella rivoluzione, ma bensì si pensa, alla maglietta all' ultima moda, alle scarpe, e all' uscita del sabato sera.
La Grecia insegna che dietro tutte le rivoluzioni c' è sempre un potere dietro.
In Grecia stanno facendo tutto il possibile, ogni giorno ci sono pesanti scontri, tafferugli fuori dal parlamento, attentati, clima di tensione e suicidi. La situazione è gravissima, il popolo sta facendo tutto il possibile, ma la situazione non migliora, anzi, è in picchiata libera.
La rivoluzione francese, la più grande rivoluzione culturale di tutti i tempi, Aveva dietro la massoneria.
Anche la rivoluzione americana, aveva dietro la tanta nominata quanto segreta massoneria americana.
Quando in Italia vigevano gli attentati delle brigate rosse, erano i russi a comandarli e finanziarli.
Ci tengo a precisare che non nutro alcuna simpatia verso la massoneria o le sette segrete, anzi.

Con il nuovo Governo Berlusconi-Letta, i giovani saranno ancora più intenzionati ad emigrare.
Al concerto del primo Maggio di Piazza San Giovanni in Roma la platea giovanile ha più volte sottolineato il coro, "Berlusconi pezzo di merda". Ma le televisioni non l' hanno fatto vedere.
Ci sono stati numerosi scontri a Torino, ma le televisioni non l' hanno fatto vedere.
Invece ci sono stati scontri a Napoli e le televisioni l' hanno fatto vedere. Perchè? Perchè se al sud non è mafia, camorra, "monnezza", scontri a Napoli, non fa notizia. 

E' chiaro il disagio sociale che in Italia è presente da diverso tempo, lo sottolinea anche l' ultimo attentato che c' è stato a Roma.
E questo spinge sempre di più i giovani ad emigrare. La "mancanza di onestà" chiamiamola così, da parte dei POLITICI spinge sempre di più i giovani a non occuparsi di politica, la mancanza d' informazione fa la sua parte, come la fa anche la pigrizia culturale, la madre di tutti i problemi.
Ovviamente la lontananza dalla politica, e il credo che ancora permane per la destra o la sinistra, che ormai non esistono più da tempo, non ti porta a sapere i reali problemi della crisi, e del disagio sociale.
E se non sai non puoi agire, e questo frena il cambiamento culturale che dovrebbe avvenire già da tempo in Italia.
Ma non pensiamo sempre che le cose debbano farle gli altri, uniamo le intelligenze e impegniamoci realmente al cambiamento dell' Italia. Non voglio spingere nessuno alla violenza con questo mio appello, ma voglio spingere i giovani a documentarsi sulla crisi ed a informare i più "pigri" degli abusi che ogni giorno subiamo da parte del potere, della verità sulla crisi, la crisi, crisi, ma secondo voi al mondo manca il mangiare? Manca il gas? Manca l' acqua? Mancano le materie prime? E allora la crisi di che cosa è? Delle banche, e chi l' ha causata le banche.
Non è proprio così semplice ma grosso modo è così, documentatevi sulle verità sulla crisi.
Quando va via un giovane Italiano va via un pezzo di futuro, e come se andasse via un pezzo di Sviluppo ed evoluzione in Italia.




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